La marcia dal cantiere a Maiolo

Sabato 6 aprile abbiamo affrontato i 7 km di salita che separano il cantiere del nuovo insediamento avicolo dal centro di Maiolo. Il caldo si è fatto sentire; siamo arrivati accaldati e sudati, ma ne è valsa la pena. Sono momenti importanti, durante i quali, raccogliendosi attorno ad una battaglia condivisa, si rinsaldano le relazioni e si fa comunità. E noi questo siamo: una comunità che guarda al futuro e prova ad immaginarsi un’economia nuova, rispettosa delle persone e dei territori. Gli allevamenti intensivi vanno in direzione diametralmente opposta; rappresentano il passato che vogliamo superare.

Ma perché proprio Maiolo?

Perché senza la variante al Piano per l’assetto idrogeologico del fiume Marecchia, che il Comune di Maiolo ha presentato all’Autorità di Bacino per conto di Fileni, lo scempio in corso non ci sarebbe. Perché senza la variante al Piano regolatore del Comune di Maiolo, lo scempio in corso non ci sarebbe. Perché un Comune di meno di mille abitanti non dovrebbe avere il potere di stravolgere una valle, con una decisione non concertata con le altre amministrazioni locali e con i cittadini. Perché Marcello Fattori deve ancora molte risposte. Perché i cittadini di Maiolo non possono fingere che il problema non esista.

Ecco alcuni scatti e video della marcia:

RIPigliati Valmarecchia

Viviamo un enorme paradosso, in cui chi cementifica la valle e spiana le colline per ospitare un’industria insalubre parla di “rigenerazione”. Di fronte a tutto questo, noi celebriamo la vita con un corteo funebre che serve a lasciarsi alla spalle silenzi e menzogne, quello che abbiamo vissuto in questo anno e mezzo di non detti, di amministrazioni sensibili (troppo sensibili) alle elezioni di giugno, di cittadini ormai assuefatti al vecchio motto della Tatcher, TINA (There is no alternative). Non è così, invece, e noi ancora ci crediamo. Vogliamo celebrarlo questo funerale, allora, per ripartire di slancio. Perché solo così possiamo contribuire a disegnare una nuova valle a colori, che mangerà meno carni bianche ma potrà guardare oltre il fiume con più leggerezza.

RIPigliati Valmarecchia!

Se a guidare Dante musa fu Beatrice
nel viaggio verso mondi ultraterreni
per noi è la nausea ispiratrice
che emana da Fileni
a farci scrivere altri versi
di rabbia e indignazione,
ma perché non vadano persi
nel pozzo della rassegnazione
dobbiamo sentire il dolore degli schiaffi
oppure darci agli epitaffi!

Qui giace il greto del fiume
con poca acqua e molte piume
Qui giace la frazione di Secchiano
soffocata dai fumi di metano
Qui giace il Comune di Maiolo
che assai poco si è occupato del suolo
Qui giace la festa del pane
sostituita da quella del pollame
Qui giace San Leo
con la sua splendida fortezza
il comune reo
di aver tradito la bellezza
Qui giace il paese chiamato un tempo Mercato Marecchia
dove oggi la popolazione invecchia
e dove rischia di farlo molto male
ormai orfana del suo ospedale.

Siamo ancora in tempo per invertire rotta
prima di sentire la vera botta
prima di dare per sicuro
questo distopico futuro.
Ma ci vuole la massa
per sbrogliare la matassa
non può essere il canto di pochi
a fermare i grandi giochi
di un potere pratico e compatto
che spegne il singolo dandogli del matto
quanto piuttosto l’Opera cantata
dagli abitanti di un’intera vallata
la forza corale
di una moltitudine che sale

Sabato 6 aprile in marcia per la Valmarecchia dalla Cavallara a Maiolo

Sabato prossimo saremo in strada per ribadire ancora una volta la nostra contrarietà al nuovo allevamento intensivo Fileni. Partiremo dal cantiere del polo avicolo e arriveremo fin sotto il Municipio di Maiolo. Invitiamo tutte e tutti a partecipare perché…

Perché senza la variante al Piano per l’assetto idrogeologico del fiume Marecchia, che il Comune di Majolo ha presentato all’Autorità di Bacino per conto di Fileni, lo scempio in corso non ci sarebbe. Perché senza la variante al Piano regolatore del Comune di Majolo, lo scempio in corso non ci sarebbe. Perché un Comune di meno di mille abitanti non dovrebbe avere il potere di stravolgere una valle, con una decisione non concertata con le altre amministrazioni locali e con i cittadini. Perché Marcello Fattori deve ancora molte risposte. Perché i cittadini di Majolo non possono fingere che il problema non esista. Per tutto questo, sabato 6 aprile vi invitiamo a partecipare alla MARCIA PER L’ALTA VALMARECCHIA, DALLA CAVALLARA AL MUNICIPIO DI MAIOLO.

Sarà una bella camminata e vi invitiamo a leggere le indicazioni che riportiamo qui di seguito:

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Fidarsi di Fileni? La multa dell’Antitrust ci fa pensare che è meglio di no

Prima di commentare la sanzione inflitta dall’Antitrust a Fileni abbiamo voluto leggere il testo del provvedimento con cui l’Antitrust ha sanzionato “la pratica commerciale scorretta” dei pollifici industriali, quasi mezzo miliardo di fatturato nel 2022. Non sarà la sanzione da 100mila euro a danneggiare l’azienda, ma dato che l’attenzione dell’Autorità ha toccato in particolare la produzione aziendale biologica delle derrate per alimentare i polli allevati in regime “bio” (cioè l’opzione scelta per l’allevamento in costruzione a Maiolo) tutto questo ci tocca da vicino.

Pubblicità ingannevole rappresenta un invito a tutti noi cittadini della Valmarecchia a mettere in discussione l’etica e la trasparenza e la correttezza di un soggetto accolto con i tappeti rossi -e con i ponti nuovi- dall’amministrazione di Maiolo e dalla Regione Emilia-Romagna.

Se il mangime è fatto con cereali e legumi importati, possiamo fidarci di Fileni quando dichiara (sono le confezioni che trovare al supermercato) che i polli sono allevati all’aperto, quando non riusciamo a vedere gli uscioli dei capannoni in costruzione alla Cavallara?

E se anche ci fossero, non vediamo gli “ampi spazi all’aperto in cui razzolare” dichiarati ancora oggi dall’azienda sul sito, perché se è vero che all’interno della proprietà della Cavallara, ogni animale avrebbe a disposizione 4 mq di spazio, come richiesto dalla normativa bio, lo è anche che se gli animali dovessero distribuirsi per avere davvero 4 mq a testa a disposizione tanti dovrebbero arrampicarsi in salita sugli scoscesi calanchi di Maioletto. Sono polli o super-eroi?

Patrimonio del grottesco #2

Siamo cittadini della Valmarecchia: il riconoscimento Unesco delle grotte nel territorio di San Leo ci riempie di orgoglio perché premia questo territorio che amiamo e che ci impegniamo a difendere con il nostro Comitato per la Valmarecchia. 

I nostri manifesti, da oggi affissi a Santarcangelo di Romagna, Sant’Agata Feltria e Verucchio, sono un messaggio per amministratori strabici, che da un lato lavorano per promuovere il territorio di fronte alla massima istituzione culturale mondiale e dall’altro lo sviliscono autorizzando la costruzione di un nuovo allevamento intensivo di polli, una scelta che riporta la valle negli anni Settanta e pone a serio rischio la salute dei suoi abitanti.

Crediamo che la Valmarecchia debba decidere da che parte stare, a quale idea di sviluppo “vocarsi”. Riteniamo surreale l’avallo dato in silenzio a un intervento devastante che porterà in Alta Valmarecchia un’industria insalubre di prima classe, che emette metano e ammoniaca in atmosfera: una vera e propria fabbrica da cui escono polli ingozzati per finire in fretta sugli scaffali di un supermercato. 

Sono tanti i “buchi” nel progetto, di cui il sindaco di Maiolo, che ne è il principale responsabile, crede di non dover rispondere. Ne segnaliamo qui uno: i capannoni dell’allevamento invadono il sito d’interesse comunitario su cui insiste anche il bene Unesco, la grotta del Rio Stazzano. Non sappiamo come altro definire quanto stiamo vivendo se non con un aggettivo: GROTTESCO.

Le strofe riportate sui manifesti sono estratte dal testo che trovate qui in versione integrale

Dieci domande del Comitato al sindaco di Maiolo

Prima di lasciare la guida del Comune di Maiolo, perché non è più candidabile, Marcello Fattori ha il dovere di fornire spiegazioni ai cittadini dell’Alta Valmarecchia su tutto ciò che è rimasto nascosto dall’affaire Fileni, un’operazione tutt’altro che trasparente. Ecco le dieci domande aperte del Comitato per la Valmarecchia.

  • Perché, convinto della bontà del progetto Fileni, non ha organizzato subito o almeno nel 2020 (il progetto è stato depositato in Regione prima dell’emergenza Covid-19 e del conseguente lockdown) un incontro aperto alla cittadinanza per presentarlo pubblicamente?
  • Perché ha “avallato” il parere geologico presentato da un professionista per conto di Fileni, senza far valutare, da un geologo incaricato dal Comune, la congruità della variante al Piano per l’assetto idrogeologico richiesta?
  • Perché ha “ribaltato” il piano regolatore del suo Comune, per permettere la demolizione e ricostruzione dell’allevamento, cosa che era espressamente proibita?
  • Perché ha permesso l’edificazione di un’industria insalubre di prima classe dentro il perimetro di un sito d’interesse comunitario, al cui interno è presente anche un sito riconosciuto dall’Unesco?
  • Perché non spiega i motivi reali che stanno portando Fileni a non abbattere due dei vecchi capannoni, compreso l’abuso edilizio lungo il Rio Maggio?
  • Se davvero aveva informato i suoi colleghi dei Comuni confinanti, San Leo, Novafeltria e Talamello, perché non rende pubblici gli scambi in cui questo è avvenuto?
  • Per quale motivo in sede di conferenza di servizi non ha ricordato alla Regione Emilia-Romagna che a poche decine di metri dall’allevamento intensivo c’è una comunità terapeutica?
  • Perché, quando l’azienda ha indicato la volontà di macinare gli inerti, in sede di valutazione d’impatto e autorizzazione integrata ambientale, non ha fatto presente che all’interno di quei capannoni si trovava lana di roccia?
  • Non ritiene fuori luogo che un professionista, che è suo socio all’interno dello studio di geometra di Pietracuta, risulti co-progettista dell’intervento in corso alla Cavallara?
  • Che ci faceva Massimo Fileni all’inaugurazione del nuovo ponte sul rio Maggio, nel marzo del 2019? 

Un sindaco, un perché. L’ultima querelle con il primo cittadino di Maiolo

Ribadiamo poi un concetto: se [il sindaco] è tanto convinto della bontà del suo “progetto”, perché nei quattro anni di cui parla Fattori al Carlino non ne ha mai parlato con i cittadini di Maiolo, San Leo, Novafeltria e Talamello? Un investimento di quel tipo meritava di essere discusso con tutta la valle. Per decidere insieme se stendere un tappeto rosso a Fileni o alzare le barricate (estratto dal nostro ultimo comunicato).

Proviamo a ricostruire i fatti…

Il 12 gennaio un articolo del Resto del Carlino riporta alcune dichiarazioni dell’attuale sindaco di Maiolo, Marcello Fattori. Il primo cittadino uscente esprime la sua volontà di non ricandidarsi alla prossima tornata elettorale qualora fosse rimosso l’attuale limite di tre mandati nei comuni con meno di 5000 abitanti. Ovviamente siamo nel campo delle ipotesi e delle speculazioni politiche dato che Fattori è al suo terzo mandato e la norma che abolisce tale limite ancora non è stata approvata. In ogni caso, il sindaco sta al gioco evitando però con cura di affrontare il nodo “Fileni” anche quando esplicitamente incalzato (ricordiamo che il nuovo allevamento insiste su una porzione di territorio appartenente al comune di Maiolo e che è stata proprio la sua amministrazione ad autorizzare il progetto nel più completo silenzioe tenendo all’oscuro i cittadini fino all’ultimo).

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Caro Babbo Natale…

Caro Babbo Natale,

quest’anno sono stato proprio bravo: anche se me l’hanno fatta sotto il naso, non mi sono arrabbiato molto, anzi mi sono informato, ho fatto molte domande e condivisivo con tutte e tutti quello che ho scoperto.

Con tutto quello che è successo, però, non so se posso continuare a starmene buono buono ad aspettare che gli amministratori responsabili continuino a fare scelte per me tenendomi all’oscuro.

Perciò Babbo Natale, ti prego, quest’anno il regalo che desidero più di tutti è la “Commissione speciale inerente all’allevamento avicolo a Maiolo” e di potervi partecipare attivamente come soggetto interessato!

Grazie Caro Babbo!
Il tuo Comitato per la Valmarecchia

Polli + cemento = nuovo allevamento

Giovedì 25 ottobre è uscito il Rapporto sul consumo di suolo 2023 dell’ISPRA che certifica un problema serio in Emilia-Romagna, dove si continua a costruire anche in aree a pericolosità idraulica: se a livello nazionale l’incremento di suolo artificializzato rilevato nel 2022 nelle aree a pericolosità idraulica media raggiunge in valore assoluto i 917,6 ettari, bisogna considerare che poco meno della metà della trasformazioni (433,1 ettari) riguardano una sola regione, che è la nostra.

Vale la pena sottolineare due aspetti: prima della variante del 2016 al Piano di assetto idrogeologico (PAI), frutto di una relazione firmata dal geologo Fabio Fabbri per conto di Fileni e presentata dal Comune di Maiolo in seno all’Autorità di bacino, l’area della Cavallara era classificata ad alta vulnerabilità idrogeologica, come asserito anche nel Piano strutturale comunale del Comune di Maiolo, il cui consulente per quanto riguarda gli aspetti geologici era lo stesso Fabbri.

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Patrimonio del Grottesco

Dal 20 settembre 2023 le rocce evaporidiche di San Leo (RN) sono patrimonio UNESCO. Peccato che a breve distanza da queste bellezze della natura stiano sorgendo 16 enormi capannoni che ospiteranno centinaia di migliaia di polli. Celebriamo allora con una poesia di Martino il vero riconoscimento che questo territorio meriterebbe: Valmarecchia patrimonio dell’UNESCO Grottesco.

Finalmente un atto di Civiltà
Evaporiti di San Leo, Patrimonio dell’umanità!
Per il Comune e i suoi abitanti,
un tributo alle meraviglie circostanti.
Il timbro dell’Unesco
posto sul meraviglioso affresco
che la natura ha plasmato
in un tempo lento e dilatato.

Ma mentre alcuni premiano i nostri preziosi gessi
altri ci prendono per fessi
festeggiamo pure i nostri sassi
ma intanto, a pochi passi
alla faccia del prestigioso riconoscimento
avanza il maxi allevamento.

Come conciliare la profonda grotta di Rio Strazzano
con le emissioni di ammoniaca e metano?
E le rupi alabastrine di Legnagnone con la filosofia del capannone?
O il fascino di carsici crinali con quello di enormi grattacieli orizzontali?

In arrivo un nuovo riconoscimento per il territorio feltresco:
Valmarecchia patrimonio del grottesco!