Sabato 6 aprile abbiamo affrontato i 7 km di salita che separano il cantiere del nuovo insediamento avicolo dal centro di Maiolo. Il caldo si è fatto sentire; siamo arrivati accaldati e sudati, ma ne è valsa la pena. Sono momenti importanti, durante i quali, raccogliendosi attorno ad una battaglia condivisa, si rinsaldano le relazioni e si fa comunità. E noi questo siamo: una comunità che guarda al futuro e prova ad immaginarsi un’economia nuova, rispettosa delle persone e dei territori. Gli allevamenti intensivi vanno in direzione diametralmente opposta; rappresentano il passato che vogliamo superare.
Ma perché proprio Maiolo?
Perché senza la variante al Piano per l’assetto idrogeologico del fiume Marecchia, che il Comune di Maiolo ha presentato all’Autorità di Bacino per conto di Fileni, lo scempio in corso non ci sarebbe. Perché senza la variante al Piano regolatore del Comune di Maiolo, lo scempio in corso non ci sarebbe. Perché un Comune di meno di mille abitanti non dovrebbe avere il potere di stravolgere una valle, con una decisione non concertata con le altre amministrazioni locali e con i cittadini. Perché Marcello Fattori deve ancora molte risposte. Perché i cittadini di Maiolo non possono fingere che il problema non esista.
Ecco alcuni scatti e video della marcia: